Gli ingredienti per 2 pizze sono:

– 500g di farina per pizza Molino Rosignoli
– 300ml di acqua tiepida
– 1 cubetto di lievito di birra
– 2 cucchiaini di sale
– zucchero
– 3 cucchiai di olio extravergine di oliva Dante
– condimenti vari

Mettiamo in un bicchiere il lievito sbriciolato, 3 cucchiai di acqua tiepida e un pizzico di zucchero, mescoliamo e lasciamo riposare per circa 15′.

Versiamo la farina in una ciotola e uniamo il sale, dopodiché aggiungiamo il lievito e iniziamo ad impastare.
Uniamo anche lo zucchero e l’olio, impastiamo ancora e continuiamo, aggiungendo poco a poco l’acqua tiepida; dobbiamo ottenere un impasto liscio e omogeneo che andremo a segnare con il coltello lasciando impresso il segno di una croce.

Copriamo l’impasto con un canovaccio umido e facciamolo lievitare per circa 2h o fino al raddoppio del suo volume.

Stendiamo la pasta nelle teglie leggermente unte d’olio dopo averla divisa in due parti, nel mio caso ho fatto una pizza più grande e una più piccola (nella foto: stampo pizza rettangolare Granforno Domo).

Facciamo lievitare le pizze per altri 30′ in un luogo tiepido e condiamole a piacere; la mia l’ho preparata senza mozzarella, con pomodoro, salamino, olive, funghetti, carciofini, acciughe, capperi, olio e sale.

La seconda pizza, invece, è stata divisa in due settori e condita con pomodoro, mozzarella, salamino, funghetti, peperoni, olive, carciofini, olio e sale.

Cuociamo le pizze nel forno preriscaldato a 240°C per circa 20′ o finché i bordi non diventano dorati e il fondo ben cotto (lo si può controllare sollevando un angolino con un coltello o una spatolina).

Di solito non amo molto le pizze alte e morbide, ma questa mi è piaciuta davvero tanto.
Se dovesse avanzare si può conservare in frigorifero, ben avvolta nella pellicola da cucina, oppure nel congelatore, in entrambi i casi è sufficiente riscaldarla un po’ prima di gustarla.

Buon weekend!

La ricetta partecipa al contest “The Foodbook – il libro è servito” di Polvere di Peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria“.