Pan Per Focaccia https://www.panperfocacciablog.com Una porta aperta sulla cucina di casa mia Sat, 29 Jun 2019 16:01:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 Di radicchio e cultura: #MarcaTrevisoInRosso https://www.panperfocacciablog.com/2016/01/di-radicchio-e-cultura-marcatrevisoinrosso.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=di-radicchio-e-cultura-marcatrevisoinrosso https://www.panperfocacciablog.com/2016/01/di-radicchio-e-cultura-marcatrevisoinrosso.html#comments Sun, 17 Jan 2016 17:59:36 +0000 https://www.panperfocacciablog.com/?p=4055

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Un paio di mesi fa, chi di voi mi segue sui social, si sarà accorto che un intero mio weekend è stato caratterizzato dall’incontro a tu per tu con un ortaggio unico nel suo genere: il radicchio tardivo di Treviso IGP.

MarcaTrevisoIn Rosso 1 Infatti grazie al Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso e Zeta Group, con la collaborazione di Ortoromi e del Consorzio di Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP, ho potuto prendere parte al mirabolante blogtour #MarcaTrevisoInRosso che ha avuto luogo dal 27 al 29 novembre 2015.

Il blogtour è iniziato il venerdì pomeriggio, ma per motivi lavorativi ho potuto raggiungere i miei compagni di viaggio solo dal venerdì sera, giusto in tempo per una gustosissima cena a base di radicchio presso il ristorante “Al Fogher” di Treviso dove, udite udite, abbiamo assistito alla preparazione del tiramisù, rigorosamente a base di pan di spagna, come vuole la tradizione.

MarcaTrevisoIn Rosso 2 I miei colleghi, ovvero 8+1  foodblogger di iFood (la +1 ci seguiva da casa) e una coppia di travelblogger, erano piuttosto provati perché il pomeriggio li aveva visti protagonisti di un entusiasmante tour de force culturale, alla scoperta di El Greco, Escher e del Museo Bailo.
Per cui tutti a nanna presto a Villa Braida, per recuperare le forze in vista dei due giorni che ci attendevano.

Il sabato il signor radicchio si è mostrato in tutta la sua beltà, letteralmente dal campo alla tavola.
Sotto la guida di Paolo Manzan dell’azienda agricola “Nonno Andrea”, ho visto il radicchio ancora “giovane e amaro” piantato nel campo, l’ho visto “rinato” mentre faceva il bagnetto nelle sorgenti del Sile, l’ho visto “pulito e profumato” pronto per essere cucinato e l’ho visto, purtroppo per lui e per fortuna per me, “cotto e saporito” grazie all’abilità dello chef Martino Beria.

MarcaTrevisoIn Rosso 3MarcaTrevisoIn Rosso 4MarcaTrevisoIn Rosso 5MarcaTrevisoIn Rosso 6 Da bravo trasformista quale è, l’ho visto anche “tramutato in birra”, perché, come ci ha dimostrato Ivan Borsato, proprietario del microbirrificio “Casa Veccia”, se uno la birra la fa bene può osare degli abbinamenti che voi umani non potete neanche immaginare (ma dopo averli assaggiati vi sfido a rinunciarvi).

MarcaTrevisoIn Rosso 16MarcaTrevisoIn Rosso 8MarcaTrevisoIn Rosso 9Come potrete immaginare, in questo weekend ho mangiato, poi mangiato e ancora mangiato.
Ma non pensiate che sia stata tutto il tempo seduta a gozzovigliare, ho avuto modo anche di visitare le meraviglie che offre la Marca Trevigiana: Villa Emo, il centro di Castelfranco, Villa Corner della Regina sono i posti che ho avuto modo di scoprire e che spero di avervi invogliati a visitare grazie alle foto che ho postato su Instagram man mano che il tour procedeva.

MarcaTrevisoIn Rosso 10MarcaTrevisoIn Rosso 11MarcaTrevisoIn Rosso 12 Molto spesso si pensa che le cose da vedere siano sempre lontano da casa, mentre a volte basta guardarsi intorno per scoprire delle meraviglia inaspettate.
Una su tutte? La Mostra di Ceramiche della Collezione Varo, presentata in anteprima in occasione del blogtour. É aperta fino al 25 aprile, quindi siete ancora in tempo per andare a vederla.

MarcaTrevisoIn Rosso 13 Ultimo elemento del weekend, ma sicuramente non il meno importante, è stato il divertimento. Il gruppo di blogger si è dimostrato veramente affiatato, sia nei momenti culturali sia nei momenti più conviviali (vogliamo parlare della cena di gala all’Hotel Fior seguita da una pazza serata all’insegna del rossetto rosso, dei tacchi alti e della musica a palla?).

MarcaTrevisoIn Rosso 14MarcaTrevisoIn Rosso 15 Persino Ileana, che a causa di un contrattempo ha potuto seguirci solo tramite social, ci ha sostenuti per tutto il corso del weekend.
Che dire, un’esperienza bellissima e indimenticabile.

Un grazie di cuore va a Agnese, Chiara, Elisabetta, Ileana, Monica D., Monica G., Roberta, Romina, SilviaViktoriya e Vitaliy per aver condiviso con me queste giornate.
Ed al Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, Zeta Group, Ortoromi e il Consorzio di Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP per averlo reso possibile.

Buona serata!

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Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano – parte seconda https://www.panperfocacciablog.com/2015/10/alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-seconda.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-seconda https://www.panperfocacciablog.com/2015/10/alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-seconda.html#comments Sun, 18 Oct 2015 14:41:15 +0000 https://www.panperfocacciablog.com/?p=3841

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Vi avevo lasciati qualche giorno fa con la promessa di raccontarvi qual è il destino dei prosciutti cotti Dentesano, dopo che vengono chiusi nello speciale stampo in acciaio che gli da la forma caratteristica.
Vi siete persi la prima parte? Nessun problema, la trovate QUI.
L’avete letta? Allora potete proseguire!

Dopo la formatura, i prosciutti e gli arrosti vengono cotti in celle termiche, la durata e la temperatura della cottura vengono regolate tramite una sonda termica che viene posta al cuore del prodotto. Ciò permette di ottenere un prodotto sicuro dal punto di vista sanitario. Nella stessa area dei forni è presente anche un affumicatoio e due celle frigorifere, queste ultime servono per abbattere la temperatura dei prodotti dopo la cottura fino a 4°C. La fase di raffreddamento deve durare quanto quella di cottura.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 20Terminato il raffreddamento, il prodotto viene confezionato in un’area in cui l’aria viene trattata per rimuovere il maggior numero di microrganismi.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 21 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 22Per sicurezza i prodotti confezionati vengono comunque passati in un autoclave dove l’azione combinata di calore e pressione permette di abbattere la carica batterica residua.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 23 Infine si ritorna al freddo, in una cella frigorifera dove i prodotti vengono stoccati prima della spedizione ai clienti.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 24 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 25Terminata questa seconda visita e spogliati della tenuta da esploratori spaziali, siamo risaliti in macchina per spostarci al Mulino Stel, un antico mulino ristrutturato dalla famiglia Dentesano e adibito a foresteria per l’organizzazione di eventi.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 26 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 27 Nella ridente cornice del mulino, ci siamo avventati sul cibo: i primi a comparire sono stati il prosciutto cotto caldo in crosta di pane con cren su fette di baguette e il salame di Nonno Angelo accompagnato dalla focaccia al rosmarino e cipolla disidrata.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 28 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 29 Nel mentre Fabrizio Gallo della cantina Masùt Da Rive ha proposto una degustazione di vini: il Friulano DOC Isonzo del Friuli 2014, il Sauvignon Blanc DOC Isonzo del Friuli 2014, il Pinot Nero DOC Isonzo del Friuli 2013  e il Cabernet Sauvignon DOC Isonzo del Friuli 2013.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 30 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 31 Poi ci siamo spostati all’interno dove abbiamo trovato ad attenderci un’enorme tavolata.
Abbiamo degustato l’anatra all’arancia su misticanza con panini al profumo di arancia.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 32 A seguire prosciutto cotto al tartufo su cracker all’amaranto e arrosto di coniglio.
Infine un gustoso stinco di maiale alla birra con patate al forno e grissini al rosmarino.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 33 Tutti i prodotti da forno sono stati realizzati con la farina del Molino Moras, mentre le carni erano tutte Dentesano.
Pieni e felici, non sapevamo che altre sorprese ci aspettavano.
In primis la lezione sulle farine e il lievito madre del maestro Giovanni Gandino.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 34 Tantissime nozioni raccontate in modo semplice e divertente.
Ad esempio lo sapete che i  microrganismi che si trovano nel lievito di birra sono presenti naturalmente nell’aria e di conseguenza anche nel lievito madre?
E che la farina non contiene glutine e che quest’ultimo si forma durante la lavorazione?
Una cosa interessante che ho scoperto è che non bisogna usare acqua tiepida nei lievitati, ma per calcolarne la temperatura bisogna fare un piccolo calcolo matematico: (24 * 3) – la temperatura ambiente – la temperatura della farina (che è uguale a quella ambiente – 1°C) – 1°C per ogni minuto di uso dell’impastatrice (se si usa un’impastatrice casalinga).
Infine mi sono rassegnata sul fatto che il lievito madre deve essere accudito con molta più dedizione di quanto abbia mai fatto, ovvero deve essere rinfrescato almeno una volta al giorno. Sarà per questo che l’ho già assassinato due volte?
Terminata la lezione  è arrivato un piatto di dolci golosi realizzati dal panificio/pasticceria Tondon, accompagnati dalle profumate tisane di Ferri dal 1905.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 35 A quel punto la giornata è terminata e dopo aver salutato tutti coloro che hanno reso la giornata speciale sono rotolata fuori dalla porta sorridente e piena come un uovo.

La festa è continuata anche a casa, infatti ho ricevuto in dono tantissimi prodotti che non vedo l’ora di provare, grazie alla generosità di Molino Moras, Dentesano, QB, Masùt Da Rive e Ferri dal 1905.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 36 Ho portato a casa anche un pezzo del lievito madre di Giovanni, ad oggi è ancora vivo come testimonia la foto qui sotto (è un lievito madre tecnologico, non legge la stampa cartacea, ma adora usare lo smartphone).

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 37Non mi resta che concludere ringraziando Molino Moras, Dentesano, QB, Masùt Da Rive, Ferri dal 1905, Tondon, Cristina Rojaz per avermi invitata, Giovanni Gandino per la lezione sul lievito, Alessandra, Annalisa, Chiara, Sabrina, Susanna e Valentina per la compagnia a tavola, Solema e Tiziana per aver condiviso un breve viaggio in auto, gli altri foodblogger per la compagnia e tutti coloro che ci hanno viziati e coccolati per tutta la giornata.

Buona serata!

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Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano – parte prima https://www.panperfocacciablog.com/2015/10/alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-prima.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-prima https://www.panperfocacciablog.com/2015/10/alla-scoperta-di-molino-moras-e-dentesano-parte-prima.html#comments Thu, 15 Oct 2015 16:57:09 +0000 https://www.panperfocacciablog.com/?p=3837

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Tempo fa ho ricevuto da Cristina del blog Ventunsettembre un invito a partecipare ad un evento insolito dedicato alle foodblogger organizzato in collaborazione con QB: una visita ad un mulino e un salumificio, per scoprire insieme quali delizie si possono trovare nel territorio friulano.
Ed è con questa premessa che sabato mattina sono partita alla volta di Trivignano Udinese.
Prima tappa: il Molino Moras.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 1Il Molino Moras, con i suoi 100 anni di vita, è attivo nel campo della produzione di farina di grano tenero da sei generazioni.
Nicoletta MorasAnna Pantalani e Valentina Zilli ci hanno raccontato di come il molino, stabilitosi in Veneto e poi in Friuli Venezia Giulia, abbia sempre lavorato per offrire un prodotto di elevata qualità.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 2 Particolare attenzione è stata posta sul tempo effettivo di produzione della farina: un intero anno, infatti il grano impiega nove mesi per trasformarsi da chicco a spiga matura, per poi essere raccolto, macinato, imbustato e lasciato riposare per un mese, affinché la farina sia sufficientemente matura per l’utilizzo.
Perché questo anno sia realmente ben speso, è importante utilizzare di grano di elevata qualità, con il corretto tasso d’umidità e privo di tossine pericolose.
L’insieme delle antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione e delle nuove tecnologie che permettono, ad esempio, di ridurre al minimo la quantità di peso sollevata a mano dagli operatori, è il mix vincente da cui nascono le farine del Molino Moras che oggi conosciamo.
Terminata questa breve presentazione, il nostro palato è stato deliziato da alcuni prodotti dolci e salati preparati con farine Moras e da deliziose tisane di Ferri dal 1905.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 3 Nel mentre il nostro naso veniva torturato dai profumi che arrivavano dal forno, pieno delle delizie che il maestro Giovanni Gandino stava preparando per il pranzo.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 4 Dopo la merenda di metà mattina, è iniziato il tour vero e proprio.
Abbiamo seguito il percorso del grano, a partire dal suo ingresso dove viene pesato e analizzato a campione in laboratorio, per determinarne le caratteristiche chimico-fisiche.
Lungo il percorso che ci ha portati dalle celle di deposito del grano al molino attuale, abbiamo ammirato l’ingresso storico del Mulino Moras, adornato da un affresco di Sant’Antonio.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 5 Dopo un simpatico aneddoto sul perché i mugnai non hanno un santo protettore tutto per loro, ci siamo addentrati nell’area prettamente produttiva.
Dapprima abbiamo visto con i nostri occhi quali sono i prodotti che vengono separati nella prima fase di pulizia meccanica del grano.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 6 Il grano pulito viene condizionato tramite l’aggiunta di acqua e riposa fino ad un massimo di 48h prima di proseguire il suo cammino.
A seguire entra nei laminatoi e il prodotto ottenuto ad ogni passaggio attraverso i rulli viene separato da un setaccio vibrante in base alla granulometria (Anna ci ha dato una dimostrazione pratica di come vengono separate le varie tipologie di farina all’interno del setaccio meccanico).

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 7 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 8 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 9 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 10 Le tipologie di farine sono molte e ognuna ha le sue peculiarità, dettate da una legge italiana (lo sapevate che la differenza tra la farina 0 e la farina 00 è solo lo 0,1% di sali minerali?).
Non è vero però che la farina 00 va bene solo per i dolci e la farina integrale solo per il pane, ciò che fa realmente la differenza è la quantità di proteine, gliandina e glutenina, contenute al loro interno e che dipende esclusivamente dal grano utilizzato. Per descrivere questa caratteristica si parla di forza della farina, quel W che finalmente oggi inizia a comparire sulle confezioni di farina.
Alcune tipologie di farine le conosciamo tutti perché si trovano sugli scaffali del supermercato, altri prodotti come la crusca, il cruschello e il farinaccio non li vediamo mai perché vengono utilizzati per l’alimentazione animale.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 11 Fortunatamente del chicco di grano non si butta via niente.
Le farine ottenute vengono infine confezionate in sacchetti di carta (la farina deve “respirare”) e fatte maturare fino alla consegna al consumatore.
Una cosa che mi ha colpito molto è il modo in cui si misura la forza della farina, tramite l’alveografo di Chopin.
In pratica si crea un campione formato di farina e acqua a cui viene applicata una pressione che forma una bolla di impasto, quando la bolla esplode l’alveografo restituisce un grafico da cui si ricava, tra gli altri,  il valore di forza e di elasticità.
Terminato il giro, pieni di utili informazioni ed entusiasmo, abbiamo dato un ultimo sguardo al negozio adiacente alla fabbrica, pieno di farine di tutti i tipi e per tutti i gusti.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 13 Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 12Seguendo Claudio Fabbro lungo le strade del Friuli, ci siamo spostati nella vicina Percoto per visitare lo stabilimento Dentesano.
Accompagnati da Paolo, Federico e Chiara Dentesano e Federica, abbiamo visitato questo salumificio che produce prosciutti, arrosti e insaccati partendo da materie prime di eccellenza.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 14 Ho scoperto ad esempio che in Friuli Venezia Giulia esiste il marchio A.Qu.A., che certifica che un determinato prodotto alimentare utilizza materie prime prodotte interamente in Friuli. Inutile dire che Dentesano si fregia di questo marchio, infatti molti prodotti sono realizzati con carne di suini nati, cresciuti e lavorati all’interno della regione.
Dopo aver appreso alcune nozioni base su come viene insaporita la carne tramite siringatura e di come vengano cotti i prodotti arrosto e affumicati (fino a 26h con affumicatura a base di faggio e ginepro), siamo stati tutti dotati del kit per l’accesso all’azienda alimentare, in modo da non mettere a repentaglio la salubrità dei reparti e dei prodotti.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 15 Il primo reparto che abbiamo visitato è stato quello di produzione dei wurstel, la cui carne viene macinata all’interno di un grande macchinario.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 16 I wurstel Dentesano vengono realizzati a partire da carne magra di bovino e suino, con l’aggiunta di grasso di gola e aromi e sono insaccati in budello di montone.
Siamo poi passati al reparto di produzione di prosciutti e arrosti.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 17 Dopo un rapido sguardo alla siringatrice per prosciutti cotti, abbiamo sbirciato nel frigorifero. Inutile dire che nonostante l’aria fresca che arrivava, la vista dei prosciutti mi ha causato un bel brontolio di stomaco (si, lo so, avevo già fatto due colazioni, ma che volete farci? La fame è fame).

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 18 A seguire, Federico Dentesano ci ha mostrato come viene “ricomposto” un prosciutto prima di essere cotto, in quanto dopo la fase di disossatura perde la sua forma naturale.

Alla scoperta di Molino Moras e Dentesano 19Ora dovrei parlarvi della cottura, ma questo post sta diventando lunghissimo e non voglio riassumere troppo perché non renderei giustizia alle mille cose viste, imparate, assaggiate e gustate in questa lunga giornata.
Perciò se volete sapere come continua la produzione dei prosciutti cotti tenete gli occhi puntati sul blog, perché a breve pubblicherò la seconda parte.

Buona serata!

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Cupcakes all’amarena con ganache al cioccolato https://www.panperfocacciablog.com/2015/04/cupcakes-allamarena-con-ganache-a.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cupcakes-allamarena-con-ganache-a https://www.panperfocacciablog.com/2015/04/cupcakes-allamarena-con-ganache-a.html#comments Fri, 17 Apr 2015 17:29:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=17

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Oggi vi propongo la ricetta di un dolce soffice e goloso: i cupcakes all’amarena con ganache al cioccolato.

Per la ricetta mi sono ispirata al libro “Cupcake e muffin”.

Gli ingredienti per circa 6 cupcakes sono:

– 62g di farina 00
– 62g di zucchero
– 62g di burro morbido
– 90g di amarene e loro sciroppo Fabbri
– 5g di zucchero vanigliato
– 1 uovo
– 1 pizzico di sale
– 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
– 1 pizzico di bicarbonato
– 1 cucchiaio di kirsch

Per la ganache al cioccolato:

– 100ml di panna da montare
– 100g di cioccolato fondente
– 6 amarene Fabbri

Mescoliamo insieme il burro, lo zucchero, lo zucchero vanigliato e il sale fino a ottenere un composto morbido.
Aggiungiamo l’uovo e mescoliamo l’impasto con un cucchiaio di legno.
A parte mescoliamo la farina con la fecola, il lievito e il bicarbonato, dopodiché uniamoli all’impasto.
Tagliamo le amarene sgocciolate a pezzettini (teniamo da parte lo sciroppo) e aggiungiamole all’impasto.

Rivestiamo uno stampo per muffin con i pirottini in carta e distribuiamo l’impasto aiutandoci con un porzionatore per gelato.

Cuociamo nel forno preriscaldato a 175°C per circa 20′, controllando la cottura con uno stecchino di legno.
Una volta cotti, bagniamoli ancora caldi con il succo delle amarene mescolato con il kirsch.

Prepariamo la ganache, riscaldiamo la panna in un pentolino, quando è ben calda aggiungiamo il cioccolato a pezzettini, mescolando fino a farlo fondere completamente.

Lasciamo raffreddare la ganache, riponiamola in frigorifero per almeno 2h e poi distribuiamola sui cupcakes con un cucchiaio o una sac à poche.

Mettiamo su ogni cupcake un’amarena e bagniamo la ganache con un cucchiaino del suo sciroppo.

Questi cupcakes sono assolutamente da provare; se non avete il kirsch potete agevolmente sostituirlo con il maraschino, mentre, quando è stagione, le amarene nell’impasto possono essere sostituite con 120g di ciliegie fresche.

Buon weekend!

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Carciofi ripieni all’ascolana https://www.panperfocacciablog.com/2015/03/carciofi-ripieni-allascolana.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carciofi-ripieni-allascolana https://www.panperfocacciablog.com/2015/03/carciofi-ripieni-allascolana.html#comments Sun, 29 Mar 2015 16:32:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=19

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Dopo una giornata trascorsa tra passeggiate sotto il sole e hamburger gourmet, eccomi qui con una nuova ricetta ideale per le giornate di festa, come la Domenica delle Palme e il weekend di Pasqua: i carciofi ripieni all’ascolana.

Questa ricetta è molto divertente, perché sembra di mangiare delle olive all’ascolana giganti, ma quando si addentano si scopre la gustosa verità: sono carciofi all’ascolana.
Per questo piatto mi sono ispirata ad una ricetta de “La cucina italiana” di febbraio 2015.

Gli ingredienti per 2 persone sono:

– 4 carciofi
– 25g di mortadella
– 75g di carne di manzo macinata
– 1 uovo medio
– 1 limone
– 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
– pane grattugiato
– farina 00
– olio per friggere Olita Dante
– sale
– pepe

Puliamo i carciofi, eliminando le foglie più esterne e tagliando la punta con le spine.
Separiamo il gambo da ciascuno dei cuori, peliamolo e tagliamolo in due o tre pezzi.
Man mano che li puliamo mettiamoli a bagno in acqua e limone per non farli annerire.

Cuociamo i carciofi in acqua bollente salata con il succo di mezzo limone per circa 10′, poi scoliamoli e lasciamoli raffreddare.
A parte prepariamo il ripieno: tritiamo finemente la mortadella e uniamola alla carne tritata, poi aggiungiamo il prezzemolo, un pizzico di sale e di pepe.

Dividiamo il ripieno in due parti e formiamo due cilindri. Prendiamo i carciofi due a due e riempiamoli con il composto di carne e mortadella, schiacciando leggermente con le mani per farli aderire e per dargli una forma da oliva.

Passiamo ogni coppia di carciofi nella farina, poi nell’uovo, poi nel pane grattugiato.
Ripassiamoli nell’uovo e nuovamente nel pane grattugiato.
Dobbiamo essere molto accurati in questo passaggio, in modo da ottenere una panatura uniforme.
Passiamo i gambi solamente nel pane grattugiato.

Mettiamo in una pentola alta abbastanza olio da immergere i carciofi per metà.
Scaldiamo l’olio a circa 160°C (deve friggere delicatamente, se inseriamo al suo interno uno stecchino di legno devono formarsi delle bollicine sulla sua superficie).
Friggiamo i gambi di carciofo, poi immergiamo i carciofi ripieni all’ascolana uno alla volta e friggiamoli finché non diventano ben dorati su tutta la superficie, girandoli a metà cottura.
Scoliamo i carciofi e i gambi, appoggiamoli sulla carta per fritti e poi trasferiamoli in una teglia.
Cuociamoli nel forno preriscaldato a 200°C per 15′ in modo da cuocere la carne contenuta all’interno.

Che dire, i carciofi ripieni all’ascolana sono proprio gustosi, un modo perfetto per gustare gli ultimi carciofi della stagione.

Buona serata!

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Minestra di wurstel, crauti e patate https://www.panperfocacciablog.com/2015/02/minestra-di-wurstel-crauti-e-patate.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=minestra-di-wurstel-crauti-e-patate https://www.panperfocacciablog.com/2015/02/minestra-di-wurstel-crauti-e-patate.html#comments Tue, 17 Feb 2015 17:28:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=24

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Quando ho letto del contest di Elisa ed Enrica dedicato al comfort food mi sono lambiccata lungamente per trovare la ricetta che meglio potesse rispondere alle loro richieste.
Poi mi sono ricordata che Roberto tempo fa mi aveva chiesto di preparargli una ricetta della sua famiglia, una minestra di cui lui aveva un ottimo ricordo e che avrebbe tanto voluto assaporare nuovamente.
Quindi mi sono detta: quale miglior comfort food di una minestra calda e avvolgente?
Ecco a voi la minestra di wurstel, crauti e patate.

A volerla dire tutta, il contest trae ispirazione dalle vicende della svedese Pippi Calzelunghe e vorrebbe creare una sorta di ponte tra la cucina svedese e quella italiana.
Ciononostante la ricetta che vi propongo non nasce in Svezia, ne in Italia, ma in Germania… più o meno a metà strada!

Gli ingredienti per 4 persone sono:

– 3 wurstel di suino grandi
– 400g di crauti al vino bianco sgocciolati
– 5 patate medie
– 100g di panna acida
– 1/2 cipolla rossa
– 1,5 cucchiai di paprika dolce
– 1 cucchiaino colmo di semi di cumino Nuova Terra
– olio
– burro

Puliamo la cipolla e tagliamola a fette, facciamola rosolare in due cucchiai d’olio.

Uniamo i crauti ben sgocciolati e lasciamo soffriggere per un paio di minuti, poi aggiungiamo la paprika dolce e il cumino.

Aggiungiamo acqua quanto basta a coprire i crauti e cuociamo per 30′ dal raggiungimento del bollore.

Uniamo le patate pelate e tagliate in pezzi grossi, aggiungendo acqua quanta ne serve per coprirle, e continuiamo la cottura finché le patate non risultano tenere se infilzate con una forchetta.

Nel frattempo tagliamo i wurstel in rondelle spesse 0,5cm e rosoliamoli in una padella leggermente unta di burro.

Aggiungiamo i wurstel alla minestra insieme alla panna acida e mescoliamo.

Cuociamo la minestra per altri 10′ senza coperchio, facendo evaporare il liquido in eccesso.

Serviamo la minestra di wurstel, crauti e patate bella calda.

Il profumo e il sapore di questa minestra sono avvolgenti, è deliziosa mangiata subito, ma anche il giorno dopo, purché venga conservata in un contenitore ermetico in frigorifero.

Buona serata!

Con questa ricetta partecipo al contest di “Coccola Time” e “Il fior di cappero” dal titolo “Benvenuti a Villa Villacolle”.

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Terrina di sardine e alici https://www.panperfocacciablog.com/2015/01/terrina-di-sardine-e-alici.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=terrina-di-sardine-e-alici https://www.panperfocacciablog.com/2015/01/terrina-di-sardine-e-alici.html#comments Sun, 18 Jan 2015 19:24:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=29

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Da un po’ di tempo non scrivo sul blog e il motivo è molto semplice: sia il PC che la planetaria sono in assistenza perché hanno deciso di prendersi qualche giorno di vacanza, così per completezza mi sono riposata un po’ anche io.
La ricetta di oggi è un secondo semplice e ricco di gusto, ideale per rimettere in pista il blog dopo questo pit stop: la terrina di sardine e alici.

Per la ricetta mi sono ispirata a quanto trovato su il “Il cucchiaio d’argento”.

Gli ingredienti per 2 persone sono:

– 24 sardine fresche
– 24 filetti di alici sotto sale
– olio extravergine di oliva Dante
– pane grattugiato

Puliamo le sardine, stacchiamo loro la testa, eliminiamo tutte le interiora ed asportiamo la lisca.
Puliamo anche i filetti di alici rimuovendo per bene tutto il sale.
Disponiamo su un tagliere le sardine con la pelle verso il basso e adagiamo su ognuna di esse un filetto di acciuga.

Arrotoliamo ogni sardina e adagiamo i rotolini così ottenuti in due terrine, mettendoli in piedi e ben vicini gli uni agli altri.
Spolverizziamo le alici con il pane grattugiato e cospargiamole con un filo d’olio.

Cuociamo nel forno preriscaldato a 180°C per circa 20′.

Ciò che ho trovato delizioso di questo piatto è il contrasto tra la superficie croccante con la parte inferiore delle sardine che resta tenera e sugosa.
Inoltre le alici sotto sale danno un sapore deciso e saporito.

Buona serata!

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Carciofi e patate in padella https://www.panperfocacciablog.com/2015/01/carciofi-e-patate-in-padella.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carciofi-e-patate-in-padella https://www.panperfocacciablog.com/2015/01/carciofi-e-patate-in-padella.html#comments Wed, 07 Jan 2015 17:10:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=30

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Anno nuove, nuove ricette.
Ho riflettuto lungamente su quale ricetta scegliere per questo inizio d’anno, poi mi è venuto in mente che questo è il periodo in cui ci si da una regolata, dopo essere sopravvissuti ai bagordi natalizi, così ho scelto questo contorno goloso e salutare: i carciofi e patate in padella.

Gli ingredienti per 2 persone sono:

– 250g di patate
– 2 carciofi
– origano secco
– 2 cucchiai di olio extravergine di oliva Dante
– sale
– pepe

Sbucciamo le patate, laviamole a tagliamole a spicchi.
Cuociamole nel forno a microonde a 900W per 10′ in una pentola con coperchio, dopodiché lasciamole raffreddare.

Puliamo i carciofi e tagliamo anche loro a spicchi, poi peliamo i gambi e tagliamoli a tocchetti; cuociamoli in acqua bollente per 10′, poi scoliamoli e uniamoli alle patate.

Mettiamo l’olio in una padella e riscaldiamolo, poi aggiungiamo i carciofi e le patate e saltiamoli in padella a fuoco medio per 10′, aggiungendo origano secco a piacere, un pizzico di sale e di pepe.

Buona serata!

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Tortillas con tacchino e fagioli https://www.panperfocacciablog.com/2014/12/tortillas-con-tacchino-e-fagioli.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tortillas-con-tacchino-e-fagioli https://www.panperfocacciablog.com/2014/12/tortillas-con-tacchino-e-fagioli.html#comments Mon, 29 Dec 2014 09:41:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=31

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La ricetta di oggi, l’ultima del 2014, è perfetta per una cena in compagnia: le tortillas con tacchino e fagioli.

Gli ingredienti per 6 tortillas sono:

– 112g di farina 00
– 2ml di lievito istantaneo per pizza
– 75ml di acqua tiepida
– 20ml olio extravergine di oliva Dante
– 2,5ml di sale fino

Per il ripieno:

– 300g di petto di tacchino tagliato in fette sottilissime
– 100g di fagioli rossi in scatola sgocciolati
– 300ml di salsa di pomodoro
– 1/2 cipolla rossa
– olio extravergine di oliva Dante
– sale
– 1 pizzico di curry berberé
– 1 pizzico di peperoncino in polvere

Iniziamo preparando i fagioli.
Tagliamo la cipolla in pezzi grossolani e facciamola rosolare con un filo d’olio in un tegame.
Uniamo i fagioli rossi e facciamo cuocere per qualche minuto.

A questo punto uniamo la salsa di pomodoro, il peperoncino e un pizzico di sale e lasciamo cuocere per 30′.

Nel frattempo prepariamo le tortillas di grano seguendo le istruzioni riportate QUI.
Quando sono pronte lasciamole raffreddare completamente prima di sovrapporle, altrimenti diventeranno gommose.
Infine prepariamo il tacchino.
Tagliamo le fette in trancetti, mettiamo un filo d’olio in una padella, facciamolo scaldare e poi uniamo il tacchino.
Facciamo rosolare il tacchino per qualche minuto a fuoco vivace, poi uniamo il curry e un pizzico di sale e cuociamo per altri 3′.

Componiamo le tortillas, mettendo al centro un cucchiaio di tacchino, un paio di cucchiai di fagioli e piegandole a metà, formando una mezzaluna.

Se preferite un ripieno più saporito, potete sostituire il tacchino con il pollo, avrete così delle gustose tortillas con pollo e fagioli.
Io le ho assaggiate sia con il pollo che con il tacchino e mi sono piaciute entrambe le versioni.

Buon anno nuovo a tutti!
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Noodles con carote e gamberetti https://www.panperfocacciablog.com/2014/12/noodles-con-carote-e-gamberetti.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=noodles-con-carote-e-gamberetti https://www.panperfocacciablog.com/2014/12/noodles-con-carote-e-gamberetti.html#comments Sun, 14 Dec 2014 11:06:00 +0000 http://www.panperfocacciablog.ifood.it/?p=33

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Natale è alle porte, ma oggi voglio fare una piccola variazione sul tema e condividere una ricetta che con il Natale non c’entra proprio nulla: i noodles con carote e gamberetti.

Gli ingredienti per 2 persone sono:

– 250g di noodles di grano
– 1 carota grande
– 200g di gamberetti sgusciati decongelati
– 1/2 bicchiere di vino bianco
– 1 scalogno
– 1 pezzo di porro
– 2 cucchiai di salsa di soia
– olio extravergine di oliva Dante
– zenzero fresco
– semi di sesamo nero

Per prima cosa mettiamo a bollire una pentola capiente piena d’acqua (non salata).
Peliamo la carota, tagliamola a bastoncini grossolani lunghi 5cm e mettiamola in un pentolino con acqua fredda. Facciamo bollire i bastoncini per 10′ e poi scoliamoli.
A parte mettiamo un filo d’olio nel wok (o in un tegame), quando è caldo uniamo il porro tagliato a rondelle, lo scalogno sbucciato e tritato grosso e un pezzettino di zenzero grattugiato.

Soffriggiamo per un paio di minuti, dopodiché uniamo i gamberetti e lasciamoli insaporire.

Quando iniziano a cambiare colore aggiungiamo le carote e il vino e lasciamo evaporare l’alcol.

Cuociamo i noodles seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, 2′ prima del termine della cottura scoliamoli e uniamoli alle carote e gamberetti.

Aggiungiamo la salsa di soia e lasciamo cuocere per 2′ mescolando bene il tutto.
Distribuiamo i noodles nei piatti e cospargiamoli con i semi di sesamo nero.

I noodles così conditi sono decisamente gustosi e saporiti e i gamberetti e le carote insieme vanno a nozze. Volendo potete omettere i semi di sesamo, ma secondo me danno al piatto quel tocco di croccantezza in più che non guasta.

Buona domenica!

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