Scopri ricette semplici e veloci per una cena all’ultimo minuto o gustose prelibatezze per stupire i tuoi ospiti!
Pan per focaccia è un blog di ricette come tanti altri, ma come tutti i blog di ricette è unico nel suo genere, questo perché anche la ricetta più banale o più conosciuta cambia di casa in casa.
Ciò non significa che una sola versione sia quella corretta, ognuna è “giusta” perché il suo proprietario la considera tale.
In questo blog trovate ciò che si mangia quotidianamente a casa mia, quindi potete essere certi che le dosi sono collaudate, le foto non sono ritoccate e se scrivo che una cosa mi piace lo faccio perché è vero.
Fare della cucina un hobby e non un lavoro significa essere liberi di esprimere la propria opinione e poter gridare al mondo intero che “ODIO” il formaggio in tutte le sue forme e qualità (attirandomi le ire di tutti gli amanti del suddetto).
Dopo questa dichiarazione di guerra ai latticini, due parole sulla proprietaria del blog, cioè io.
Nasce a Torino il 22 ottobre 1986 e non appena capisce come emettere suoni articolati non la smette più. Passa le giornate a sfinire di chiacchiere chi la circonda e costringe i suoi genitori a registrarla mentre canta le canzoni imparate all’asilo.
Decine di audiocassette più tardi inizia la scuola e subito si rende conto che scrivere temi è bello, ma vuoi mettere il piacere di imparare le tabelline???
Finisce le elementari, supera le medie e dopo aver provato varie attività sportive ne sceglie una che ancora oggi è la sua passione: la pigrizia, alternata a letture di libri e videogiochi per pc.
Posta davanti alla scelta di una scuola superiore opta per il liceo scientifico. Si rende conto che le manca qualcosa e in preda ad una crisi mistica partecipa ad uno stage per aspiranti cantori e musici.
Da li l’illuminazione: comincia a cantare in tre cori diversi, prende lezioni di vocalità, fa provini a caso per le cose più svariate (pubblicità, video musicali, corti, film) e raggiunge l’apice della sua carriera iscrivendosi al Politecnico!?!
Sceglie Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio e, nonostante le minacce degli amici (diventerai calva, cieca, triste e gobba), resiste per ben cinque anni, fino al raggiungimento dell’agognato titolo di ingegnere.
Nel frattempo si rende conto che i fornelli non sono solo fonte di scottature, ma anche un modo per produrre cibo commestibile. Instaura un rapporto di odio e amore con il forno di casa e inizia a riempire la sua stanza di attrezzi da pasticceria, producendo dolci dalle fogge più strane e attentando alla dieta famigliare.
Firma con i genitori un accordo di pace che prevede di preparare al massimo un dolce al mese, cercando continuamente delle scappatoie legali per poter dirottare dolci nelle isole Cayman.
Seguendo l’amore si trasferisce a Belluno, città di neve e polenta; qui inizia a fare esperimenti con l’orto, scoprendo che il suo pollice è ancor meno verde di quanto si ricordasse.
Per rimediare acquista una cucina verde che più verde non si può, ma ben presto si rende conto che tutte le caccavelle culinarie acquistate/ricevute/accumulate in due anni di blog non entrano nei mobili.
Contratta per ottenere l’usufrutto dei pensili, in cambio lascia che il soggiorno venga colonizzato da Xbox, Playstation e affini. Per consolarsi adotta un criceto.
Inizia a lavorare e a scoprire le gioie e i dolori del cibo cucinato a tempo di record, ma ha ancora qualche problema di convivenza con le pulizie di casa.
Studia un metodo per riordinare la cucina che consiste nel fissare gli oggetti aspettando che si rimettano a posto da soli: nonostante abbia fissato lungamente, l’unica cosa che si è mossa è stato il criceto che chiedeva cibo.
Qualche anno e numerosi roditori più tardi si sposa, nonostante ancora infante avesse giurato davanti all’umanità tutta: “io sposarmi? Mai!”.
Non paga di questo mette al mondo un bimbo e scopre di avere un inaspettato lato tenero, nascosto sotto diversi strati di macchie di cibo e cinismo.
Colpita da tanta coerenza, decide che è meglio tenere un profilo basso, carino e coccoloso.
Inutile dire che voi non avete visto niente…