Vi avevo lasciati qualche giorno fa con la promessa di raccontarvi qual è il destino dei prosciutti cotti Dentesano, dopo che vengono chiusi nello speciale stampo in acciaio che gli da la forma caratteristica.
Vi siete persi la prima parte? Nessun problema, la trovate QUI.
L’avete letta? Allora potete proseguire!
Dopo la formatura, i prosciutti e gli arrosti vengono cotti in celle termiche, la durata e la temperatura della cottura vengono regolate tramite una sonda termica che viene posta al cuore del prodotto. Ciò permette di ottenere un prodotto sicuro dal punto di vista sanitario. Nella stessa area dei forni è presente anche un affumicatoio e due celle frigorifere, queste ultime servono per abbattere la temperatura dei prodotti dopo la cottura fino a 4°C. La fase di raffreddamento deve durare quanto quella di cottura.
Terminato il raffreddamento, il prodotto viene confezionato in un’area in cui l’aria viene trattata per rimuovere il maggior numero di microrganismi.
Per sicurezza i prodotti confezionati vengono comunque passati in un autoclave dove l’azione combinata di calore e pressione permette di abbattere la carica batterica residua.
Infine si ritorna al freddo, in una cella frigorifera dove i prodotti vengono stoccati prima della spedizione ai clienti.
Terminata questa seconda visita e spogliati della tenuta da esploratori spaziali, siamo risaliti in macchina per spostarci al Mulino Stel, un antico mulino ristrutturato dalla famiglia Dentesano e adibito a foresteria per l’organizzazione di eventi.
Nella ridente cornice del mulino, ci siamo avventati sul cibo: i primi a comparire sono stati il prosciutto cotto caldo in crosta di pane con cren su fette di baguette e il salame di Nonno Angelo accompagnato dalla focaccia al rosmarino e cipolla disidrata.
Nel mentre Fabrizio Gallo della cantina Masùt Da Rive ha proposto una degustazione di vini: il Friulano DOC Isonzo del Friuli 2014, il Sauvignon Blanc DOC Isonzo del Friuli 2014, il Pinot Nero DOC Isonzo del Friuli 2013 e il Cabernet Sauvignon DOC Isonzo del Friuli 2013.
Poi ci siamo spostati all’interno dove abbiamo trovato ad attenderci un’enorme tavolata.
Abbiamo degustato l’anatra all’arancia su misticanza con panini al profumo di arancia.
A seguire prosciutto cotto al tartufo su cracker all’amaranto e arrosto di coniglio.
Infine un gustoso stinco di maiale alla birra con patate al forno e grissini al rosmarino.
Tutti i prodotti da forno sono stati realizzati con la farina del Molino Moras, mentre le carni erano tutte Dentesano.
Pieni e felici, non sapevamo che altre sorprese ci aspettavano.
In primis la lezione sulle farine e il lievito madre del maestro Giovanni Gandino.
Tantissime nozioni raccontate in modo semplice e divertente.
Ad esempio lo sapete che i microrganismi che si trovano nel lievito di birra sono presenti naturalmente nell’aria e di conseguenza anche nel lievito madre?
E che la farina non contiene glutine e che quest’ultimo si forma durante la lavorazione?
Una cosa interessante che ho scoperto è che non bisogna usare acqua tiepida nei lievitati, ma per calcolarne la temperatura bisogna fare un piccolo calcolo matematico: (24 * 3) – la temperatura ambiente – la temperatura della farina (che è uguale a quella ambiente – 1°C) – 1°C per ogni minuto di uso dell’impastatrice (se si usa un’impastatrice casalinga).
Infine mi sono rassegnata sul fatto che il lievito madre deve essere accudito con molta più dedizione di quanto abbia mai fatto, ovvero deve essere rinfrescato almeno una volta al giorno. Sarà per questo che l’ho già assassinato due volte?
Terminata la lezione è arrivato un piatto di dolci golosi realizzati dal panificio/pasticceria Tondon, accompagnati dalle profumate tisane di Ferri dal 1905.
A quel punto la giornata è terminata e dopo aver salutato tutti coloro che hanno reso la giornata speciale sono rotolata fuori dalla porta sorridente e piena come un uovo.
La festa è continuata anche a casa, infatti ho ricevuto in dono tantissimi prodotti che non vedo l’ora di provare, grazie alla generosità di Molino Moras, Dentesano, QB, Masùt Da Rive e Ferri dal 1905.
Ho portato a casa anche un pezzo del lievito madre di Giovanni, ad oggi è ancora vivo come testimonia la foto qui sotto (è un lievito madre tecnologico, non legge la stampa cartacea, ma adora usare lo smartphone).
Non mi resta che concludere ringraziando Molino Moras, Dentesano, QB, Masùt Da Rive, Ferri dal 1905, Tondon, Cristina Rojaz per avermi invitata, Giovanni Gandino per la lezione sul lievito, Alessandra, Annalisa, Chiara, Sabrina, Susanna e Valentina per la compagnia a tavola, Solema e Tiziana per aver condiviso un breve viaggio in auto, gli altri foodblogger per la compagnia e tutti coloro che ci hanno viziati e coccolati per tutta la giornata.
Buona serata!
E’ sttao un piacere conoscerti e tracorrere del tempo in tua compagnia. Un caro saluto, Sabrina
É stato un piacere anche per me! A presto!
Ciaoo anch’io ho avuto l’invito da parte di Cristina mia concittadina ma io non ho potuto andarci.
Bell’incontro e bella gita e mi a piacere che hai conosciuto anche Sabrina che io pur stando a Trieste non ho mai avuto il piacere d’incontrarla. Conosco il suo blog ma reciprocamente ci vediamo poco come con Cristina ma lei è molto oberata di lavoro.
Un caro salutio e buon inizio settimana.
Ciao Edvige,
peccato non averti conosciuta, spero ci sia un’altra occasione 🙂
Quel mulino è fantastico, sembra una casetta in cantata. Mi sa che vi siete fatti una bella mangiata 🙂
Si, ci hanno messi all’ingrasso!
Che nel post! Molto interessante.
Un bacio e buona settimana 🙂
Grazie Daniela,
buon weekend!
Splendido reportage, quante giottonerie!!!!
Grazie!!