Ne avevo letto su altri blog, ne avevo sentito parlare su “GialloZafferano”, ma mai avrei pensato di potervi partecipare io stessa. Invece mercoledì sera mi sono ritrovata al ristorante “Sesamo” di Torino per prendere parte al primo incontro Voiello organizzato in città.
Il locale è stato inoltre decorato con la pasta Voiello.
Ma procediamo con ordine e iniziamo dalle mie compagne di avventura (o vicine di tavolo), ovvero altre tre donzelle che come me si sono buttate in questa esperienza: Barbara, Eleonora (il suo blog è “Puntopanto”) e Rosalia (del blog “Caramel à la fleur de sel”).
Loro hanno contributo in gran parte al successo della serata, è stato bellissimo chiacchierare di cucina, tecniche e accessori senza essere vista come un marziano.
E con loro ho iniziato a spulciare il menù che abbiamo trovato sul tavolo.
Lo so, è illeggibile in questa foto, quindi ecco gli antipasti:
– battuta di fassone e tapenade di olive Taggiasche
– panzanella e mozzarella di bufala
– flan di zucchine e la sua salsa.
I primi, in quanto protagonisti della serata, li ho fotograti tutti. Abbiamo iniziato con le tofe Voiello al brasato di scottona piemontese e ricotta di mucca su letto di verdure croccanti.
A seguire vermicelli Voiello con polpette di manzo al profumo di timo in salsa di pomodorini scarpariello (secondo me il più buono dei tre, aromatizzato al limone).
Infine rigatoni romani Voiello con straccetti di tacchino, porcini saltati e scaglie di tartufo nero estivo.
Dopo questa maratona alimentare a cura dello chef Voiello Marcello Zaccaria, è iniziata la chiacchierata sulla carne durante la quale ha parlato un esperto macellaio, Pasquale Ferdinando. Ecco i due protagonisti all’opera.
Tante le informazioni e i consigli dispensati durante questo momento, ad esempio ho scoperto che se si vuole un brodo buono bisogna cuocere la carne partendo da acqua fredda, se si vuole il bollito buono a partire da acqua a 80-90°C.
Oppure che la vera fiorentina è quella che ha la costata con attaccato il filetto e che per cuocerla bisogna portarla a temperatura ambiente, quindi tenerla 15′ in piedi sulla griglia appoggiandola sull’osso e a seguire cuocerla 3′ per lato.
Al suo interno ho trovato un pacco di pasta per ogni formato assaggiato durante la cena, mentre nel tubo ho scoperto un pacco di spaghetti lunghissimi.
Infine, sempre dalla borsa, è spuntato fuori pure un grembiule da cucina, l’ideale per una pasticciona come me.
Non mi resta che ringraziare nuovamente le mie tre compagne di viaggio e Marco Gandolfi del marketing Voiello per la splendida serata.
Vero, serata speciale: per il contesto, per l'idea di comunicazione che sta dietro a questo evento e per la compagnia! A presto:)
Barbara
non posso che confermare: serata deliziosa e ottime compagne!!! complimenti per il reportage, veramente bello ed esauriente, e per le immagini.
spero di rivederti prestissimo… anzi, quando vuoi fare un giro con più calma a roma, sono a tua disposizione.
un abbraccio ^ – ^
Sicuramente se girovagando finisco a Roma un saluto passo a fartelo!
Spero di rivedervi presto entrambe 🙂