Mi rendo conto di essere in ritardo rispetto al calendario, ma voglio lo stesso parlarvi della scarcella, un dolce tipico pugliese che viene preparato in occasione della Pasqua.
Si fa con una pasta tipo biscotto che viene modellata a piacere e che, solitamente, è decorata con uova o ovetti di cioccolato. Quest’anno ho voluto modificarla un po’, dandole colore e sostituendo gli ovetti con delle decorazioni in ghiaccia reale.
Gli ingredienti per l’impasto (preso da Cookaround) sono:
– 500g di farina
– 100g di olio d’oliva
– 200g di zucchero
– 2 uova
– 1 bustina di lievito per dolci
– 1/2 bicchiere scarso di latte
In una terrina mescoliamo la farina, lo zucchero e il lievito. Scaviamo una buca al centro e uniamo l’olio, quindi iniziamo ad impastare. Aggiungiamo le uova e impastiamo ancora. Aggiungiamo il latte poco alla volta e continuiamo ad impastare, dobbiamo ottenere una pasta soda e porosa.
Armati di pazienza, diamo alle scarcelle la forma che desideriamo (io le ho sempre viste circolari con la croce in mezzo, ma cercando in rete ho scoperto che alcuni le fanno a forma di colomba, agnello, cuore, stella, ecc.).
Quest’anno ne ho fatte anche alcune da regalare.
Inforniamole a 180°C per circa 15′, controllando la cottura con uno stecchino.
Per la decorazione si fa una glassa chiamata scilippo, i cui ingredienti sono:
– 250g di zucchero
– 75g di acqua
– succo di limone
Mettiamo l’acqua con lo zucchero sul fuoco e cuociamo a fuoco basso per 20′ dopo l’ebollizione, mescolando di tanto in tanto per non far bruciare il composto. Fatto questo, togliamo dal fuoco, immergiamo il pentolino in acqua ghiacciata e, dopo aver aggiunto il succo di limone, iniziamo a mescolare senza sosta fino ad ottenere una glassa densa e bianca come la neve. Dopo aver aggiunto il colorante (se lo si desidera), spalmiamo con rapidità la glassa sulle scarcelle e decoriamole con gli zuccherini colorati.
Ecco una piccola scarcella in dettaglio.
Ed eccola con la decorazione di ghiaccia reale.
Come forse avrete notato, la prima scarcella (quella gigante per intenderci) non ha la stessa glassa: sapete perchè?
Beh, diciamo che io e mia madre quest’anno abbiamo avuto dei seri problemi con lo scilippo, non ne voleva sapere proprio di farsi preparare, quindi dopo due tentativi andati in malora abbiamo optato per una glassa a base di albume e zucchero a velo (una specie di ghiaccia reale un po’ liquida).
Buon weekend!
Ciao Cristina, per Pasqua anche mia suocera mi ha fatto le squarcelle o scarcelle tipiche della zona foggiana e dintorni…. Lei lo sclep lo fa senza limone. Un bacio
Cavoli, ma si scrive così?
Io l'ho sempre sentito pronunciare scilippo, ma non avevo idea di come fosse scritto 🙂
Che dolcetti carini. La versione mignon poi mi piace proprio…da provare per una merendina gustosa 😉
Mi dicono che sono buoni bagnati nel caffè, ma non bevendo caffè non posso confermare personalmente.